L’aveva trovata al mercatino la scatola di latta a cui era rimasto solo un brillantino e se l’era portata a casa per farne un cestino.
Quando l’apri una magia lo investì davanti al comò un turbine si formò e un mago ai suoi ordini si dichiarò.
Pensò al denaro a una casa a una barca ma il mago lo fermò.
Le sue magie non servivano per chi la scatola aveva comprato dovevano essere richieste per chi era stato meno fortunato.
Pensò di essere lui lo sfortunato ma con impegno scelse chi doveva essere aiutato.
In ospedale aveva conosciuto un bambino con la leucemia e chiese che la malattia da lui andasse via.
Il mago turbinò ma la magia non funzionò quel bimbo malato il giorno prima ci aveva lasciato.
La notizia lo colpì ma il mago lo consolò in sogno ad uno studioso sarebbe andato e un aiuto per capire la malattia gli avrebbe suggerito.
L’ultimo brillantino non era stato sprecato tanti altri bambini avrebbe aiutato.
La nuvola sparì il mago lo salutò la scatola non aveva più brillantini e un cestino con tanti cioccolatini diventò.
Lo scienziato in televisione rivelò che in un sogno aveva avuto l’intuizione.
Lui era contento la verità non poteva dire ma la gioia della magia la poteva sentire.
La scatola magica
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- Scritto da Vincenzo Di Giacomo
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